Collezione

Collezione

La collezione è stata opera comune di mia moglie Marieda e mia, e perciò la denominazione Boschi Di Stefano non è un omaggio reso alla memoria della mia compagna, ma corrisponde alla realtà. La collezione è stata un'opera comune nel senso totale: in quello materiale con le implicazioni di decisioni, di applicazione, di sacrifici finanziari e conseguenti rinunce in altri campi; e in quello artistico come concordanze di gusti, di indirizzi, di scelte.
Antonio Boschi, 1974

Sono oltre duemila le opere che Antonio Boschi e Marieda Di Stefano hanno collezionato nel corsi di una vita che, nella passione per l'arte, ha trovato una delle motivazioni e comunanze più forti.

Casa Museo Boschi Di Stefano riflette solo in parte l'aspetto originario della collezione e dell'appartamento abitato dai Boschi Di Stefano: le opere erano disseminate ovunque, dal pavimento al soffitto, accatastate una sopra le altre senza interruzioni, porte comprese, seguendo una logica e abbinamenti di gusto personalissimə. A testimonianza della disposizione originaria rimangono le fotografie di Gabriele Basilico del 1982.

La collezione si compone di due nuclei principali: le opere degli anni Venti e Trenta e le opere realizzate a partire dagli anni Quaranta.

Il primo nucleo raduna sostanzialmente le opere collezionate da Francesco Di Stefano e comprate da Antonio e Marieda alla Galleria Milano - meta dei collezionisti milanesi di stampo tradizionale, dove la coppia acquista gran parte delle opere del Novecento - o alle gallerie Il Milione e Della Spiga - più all'avanguardia, dove i Boschi Di Stefano fanno incetta delle opere del gruppo di Corrente. Dal secondo dopoguerra, invece, Antonio e Marieda frequentano direttamente gli artisti, anche agli esordi della carriera, e si concentrano sulle opere realizzate nel momento presente. Guidati dall'istinto e da un occhio infallibile, selezionano opere e artisti e diventano collezionisti "militanti".