“Renato Birolli. Dalla matita al pennello” ripercorre, attraverso più di sessanta opere, l'intera traiettoria creativa dell'artista veronese, concentrandosi sul rapporto tra grafica e pittura, con particolare attenzione al ruolo del disegno.

La mostra si articola in quattro nuclei tematici, organizzati lungo l'asse cronologico: la "linea poetica" degli anni della reazione ai dogmi pittorici novecentisti e di regime (1930-1937); la "linea politica" degli anni di "Corrente" e della Resistenza (1938-1946); "forma-colore" e "materia-energia" degli anni del Fronte Nuovo delle Arti, del Gruppo degli Otto e del lirismo astratto dominato dal magistero del colore (1950-1959).

La mostra si inserisce nel percorso di ricerca e valorizzazione della collezione Boschi Di Stefano e dei suoi protagonisti. Una straordinaria occasione per scoprire un corpus ancora poco noto di opere grafiche di Birolli provenienti da collezioni private in dialogo con i dipinti della raccolta civica solitamente non esposti, come “Eden", “Ritratto del poeta Quasimodo”, “Gallo morto” e i due “Contadino”.